Il giovane Presidente dell’associazione culturale si è espresso a margine dell’evento di sensibilizzazione contro la violenza di genere

In mattinata – come anticipato ieri – si è svolta l’iniziativa “Amare da (non) morire“, organizzata e promossa dalle associazioni Rotary Club e Rotaract Club Afragola-Frattamaggiore.

L’evento, celebrato in Piazza della Repubblica a Sant’Antimo, ha avuto ad oggetto l’installazione di una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. E proprio su questa panchina sono stati affissi cartellini, legati da nastrini rossi, riportanti nomi di vittime di femminicidio tra cui quello di Giulia Tramontano (e del piccolo Thiago), a cui è dedicata l’opera.

Tante le autorità che hanno preso parte all’iniziativa – gestita da Assia Di Santo, segreteria del Rotaract – tra cui: Marco Antonio Del Prete e Giuseppe Cirillo, primi cittadini di Frattamaggiore e Cardito, il Commissario Gabriella D’Orso, Carla Pedata del Centro antiviolenza, Elvira Crispino dell’associazione “Fragore” ed i Presidenti dei Rotary, Rotaract e incoming Rotary Michele Affinito, Alfonso Toraldo e Sirio Giametta.

A margine dell’evento, la redazione di NMP Italia ha raggiunto il Presidente del Rotaract Club, Toraldo Alfonso, che ha rilasciato dichiarazioni forti e dal profondo spessore civico.

NMP: Questa è la vostra quinta panchina rossa installata. Cosa c’è dietro questa iniziativa simbolica? Avete già in programma di installarne altre?

T.A. : “Dietro l’iniziativa c’è il lavoro svolto da tutti i membri del club per diffondere l’autentico messaggio dell’amore. Ogni giorno, ogni mese, ogni anno siamo impegnati in questa battaglia, il cui coronamento è rappresentato dall’installazione della panchina. Simbolo ambivalente. Commemorativo delle vittime e rappresentativo del messaggio d’amore. Purtroppo, anche quest’anno, siamo ancora ad inciderci sopra i nomi delle vittime. Installeremo altre panchine, perchè la nostra battaglia non terminerà fin quando non ci saranno piú donne da commemorare“.

NMP: È soddisfatto dell’iniziativa? Quale è stato il riscontro della cittadinanza?

T.A. : “Sono assolutamente soddisfatto, il riscontro delle amministrazioni locali e la presenza gremita delle associazioni hanno dato un segnale forte di presenza sul territorio e di vicinanza al tema.
Siamo nella direzione giusta“.

NMP: Cosa si sente di dire ai giovani? Come può essere combattuta questa malsana tendenza che miete vittime innocenti?

T.A. : “Serve piú educazione ai sentimenti e questo deve partire dalla famiglia.
Bisogna essere educati all’amore cosí come alla sofferenza. Un rifiuto amoroso non è un torto, la fine di una relazione non può portare alla fine di una vita. Questo è il messaggio che intendiamo far passare e che ci proponiamo di diffondere“.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *