Ieri, 27 Ottobre, è andata in scena al Teatro Gelsomino di Afragola “Matricola Zero Zero Uno” opera teatrale liberamente ispirata al romanzo del magistrato Nicola Graziano edito da Giapeto Editore, per la regia di Agnese Laurenza. L’opera affronta in maniera encomiabile il tema della salute mentale e dello stigma che purtroppo ancora oggi è presente.

Chi è il folle? Cos’è la follia? Queste le domande su cui si basa tutta l’opera, proprio nell’anno in cui ricorrono i cento anni dalla scomparsa di Franco Basaglia, come Nicola Graziano ci terrà a precisare durante i saluti conclusivi. Un cast completamente al femminile: Agnese Laurenza, Iole Schioppi, Caterina Giugno, Giuliana Auletta, Josepha Pangia, Roberta Capuano e Martina Russo. Introduzione di Elena Senese e del violinista Edoardo Amirante. Un’opera moderna, psichedelica, sperimentale, femminista, brillante. Grande valore aggiunto sicuramente la musica, che sembra essere proprio l’ottava protagonista: si passa da “Vedrai vedrai” di Tenco a “Se si potesse non morire” dei Modà, da “Tammuriata Nera” di E.A Mario a “Tango Negro” di Caceres, passando da “Libertango” di Astor Piazzolla ad una musica più house. Non ci si poteva aspettare altro da una pianista innamorata dalla musica come la Maestra Laurenza.

Tanti i riferimenti colti, tra cui spicca sicuramente la citazione ad un maestro del teatro come Carmelo Bene.

La regista in quest’opera ci mette il sangue. Letteralmente si può dire. Il sangue delle sofferenze che noi tutti proviamo, il sangue delle nostre fatiche, il sangue dello stigma, il sangue dell’arte.

L’opera è dedicata allo scrittore Antonio Di Fuccia, compianto marito di Agnese Laurenza e musa ispiratrice dello spettacolo: forse è proprio questa la forza della rappresentazione, la sua anima. Un elogio va inoltre al dottor Nicola Graziano, produttore dell’opera teatrale, uomo di legge, ma con una meravigliosa anima artistica. “Anche la follia merita i suoi applausi” diceva Alda Merini. E qui di applausi ce ne sono stati tanti.

Speriamo che questo spettacolo aiuti a diffondere sempre di più l’importanza del benessere psicologico, per poter finalmente abbattere lo stigma.

Giuseppe Gervasio

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