Stando alle prime indagini, la piccola Aurora avrebbe subito percosse e scottature prima di un fatale arresto cardio-circolatorio

A Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, lo scorso 2 settembre si è registrato il decesso della piccola Aurora, neonata di soli 45 giorni. Una morte prematura che ha scosso la cittadinanza e spinto gli organi inquirenti a scoprire le reali cause del decesso.

Dopo oltre due mesi di indagini, sono emerse le prime tristi verità che contrastano con la versione dei fatti fornita dai genitori. Aurora, infatti, è stata vittima di maltrattamenti – anche ripetuti nel tempo – che le hanno causato traumi contusivi, fratture ossee ed ematomi. A questi danni fisici si sommano le ustioni, che i genitori avevano tentato di ricondurre ad un getto d’acqua bollente durante il bagnetto. Inoltre la neonata – al termine delle violenze subite – è stata vittima di una insufficienza cardiorespiratoria, che le ha stroncato definitivamente la vita ancor prima di raggiungere l’ospedale. A nulla è valso, infatti, il trasporto tardivo nella struttura sanitaria da parte degli stessi genitori.

In capo ai genitori, dunque, grava l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato, in virtù del fatto che la piccola in 45 giorni di vita non era mai stata sottoposta a visita pediatrica. Il Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha così disposto la misura cautelare dell’arresto in carcere per entrambi i genitori.

Un comportamento inaccettabile che dimostra come la gestione della piccola Aurora sia stata disastrosa sotto ogni punto di vista. L’augurio è che la giustizia faccia il suo corso per un angelo strappato alla vita troppo presto!

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